Chi mi ama mi segua, chi mi odia se ne vada affanculo. Chi sta nel mezzo faccia un po' quel cazzo che gli pare, basta che non rompa i coglioni.
ATTENZIONE: proteggete i vostri pargoli, non fate loro leggere il blog dello Smilzo.
venerdì 19 luglio 2013
Comunque era sarebbero, non fossero
Ci fu un tempo in cui le galline erano pui. Il mio mal di schiena va sempre più male, prego la scienza affinché si sbrighi a mettere a punto il trapianto in blocco dell'intero corpo umano. Tutti vanno in vacanza, io a fare in culo. Ho finito i soldi, e non sto parlando del credito telefonico. Adoro l'odore del catrame e dell'asfalto, e pensare che fare strade era il lavoro del nonno materno. Non è vero che nel genere (dis)umano la razza non esiste, le razze esistono eccome ma non me ne frega un cazzo: sterminerei chiunque mi spacca i coglioni senza discriminazione alcuna. Mia madre aveva ragione, lo riconosco dopo quasi 30 anni. L'errore della mia vita è stato non ascoltarla quando ero in prima elementare: avrei dovuto fare quello stramaledettissimo corso di nuoto. Ora saprei nuotare, non avrei mal di schiena e vivrei in una località esotica insegnando a fare immersioni a centinaia di turisti fessacchiotti... guadagnando due barche di soldi. E invece sto qua a fare una vita da minchiorre, bestemmiando 13 ore al giorno per un pugno di mosche, affetto da crisi di sciolta ed emorroidi, in jeans e camicia, arrivando a puzzare di cadavere di cane bagnato già alle 10 di mattina. Sotto la mia dittatura i primi che farò torturare a morte saranno i componenti della redazione al completo di studio aperto, che mi propinano con enfasi servizi sulle chiappe abbronzate di giovani e sconosciute puttane da sbarco che guadagnano fortune sull'alloccaggine di centinaia di migliaia di miei connazionali il cui Q.I. è inferiore a quello del tarzanello di un macaco senza peli del culo.
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