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sabato 18 febbraio 2012

Il bello e la bestia

C'è sto ragazzo qua, fine bello biondo con gli occhi azzurri, che era il mio vicino di letto in camerata alla Scuola Allievi CC; a me era stato subito simpatico perchè era della provincia vicina alla mia e volendo si sarebbe potuto parlare in dialetto, e poi perchè era nato il mio stesso giorno dell'anno... solo che io avevo poco più di 18 anni ed ero un buzzurro, lui invece ne aveva già 27 ed era era un ingegnere. Era un po' infastidito dai miei modi un po' troppo bucolici e dal fatto che sapessi parlare con i rutti, lui che aveva studiato a Milano e che aveva perso il suo accento d'origine, ma comunque per fortuna ci stavamo simpatici a vicenda lo stesso. Dopo 2 giorni di vicinanza di letto, schifato dopo una mia serie di scoregge a raffica, mi guardò fisso negli occhi e a debita distanza disse: Smilzo, con me vicino tu fra tre mesi sarai cambiato da così, a così (facendo il gesto della mano che ruota di 180 gradi). Effettivamente dopo tre mesi aveva ripreso a parlare in dialetto, usava un linguaggio da scaricatore di porto e l'ultima sera prima del trasferimento mi deliziò con un rutto sparato in faccia, per poi mettersi a ridere come un bambino scemo.

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